Napoli, Città della Scienza, Meeting Nazionale coopstartup
Nelle giornate del 29 e 30 di novembre 2016 la cooperativa culturale e startup innovativa ferrarese, Città della Cultura/Cultura della Città, ha partecipato ai tavoli di lavoro con esperti e cooperative senior su tematiche relative a Innovazione e Impatto territoriale. Alla città della Scienza di Napoli, si è tenuto recentemente il meeting nazionale di coopstartup che aveva come obiettivo quello di mettere a confronto sedici giovani imprese cooperative nate dal bando 2014 e provenienti da tutta Italia con esperti di settore e cooperatori senior con esperienza decennale.

La cooperativa ferrarese ha partecipato a due tavoli di lavoro incardinati su tematiche relative a innovazione, cultura e territorio, diretti da: Aldo Bonomi editorialista e studioso di dinamiche socio economiche e di sviluppo dei territori per conto de Il Sole 24 Ore, Carmelo Rollo vicepresidente di Legacoop nazionale, Demetrio Chiappa Presidente Doc sevizi spettacolo, arte cultura, alla presenza di Roberto Calari responsabile cultura Legacoop, di Aldo Soldi Direttore Generale di Coopfond e Mauro Lusetti Presidente Legacoop nazionale.
Dalle dieci ore di lavoro e confronti è emerso che in Italia sta nascendo, grazie al movimento cooperativo, un nuovo modello d’impresa legato all’ambito dell’innovazione che sposta completamente il paradigma delle start-up così come le abbiamo conosciute fino ad ora. In Italia sta germogliando, in maniera quasi inconsapevole, un mercato diverso da quello americano o anglosassone basato sul trinomio capacità cognitiva – progetto high tech – exit finanziaria, favorito dalla scuola bocconiana. In Italia, il mercato delle start-up, si sta rivolgendo ai territori, ai loro valori, alla trasmissione delle loro caratteristiche e sviluppo delle loro attrattive: turismi culturali, Patrimonio (Heritage), accessibilità culturale e paesaggi culturali saranno il terreno di lavoro futuro per le start-up italiane. I progetti e i servizi, a forte radicamento territoriale e struttura mutualistica, creeranno una nuova economia su cui investire. Il mercato dell’intangibile, vede numeri globali in continua crescita: turismi, valorizzazione dei territori, mobilità, accessibilità e cultura sociale sono i fulcri su cui si esprimeranno i nuovi bisogni del contemporaneo.
Aldo Bonomi, visionario e sublime trascinatore che trasforma pratiche in teorie preannunciando modelli economici di futuro basati su un nuovo umanesimo e nuovi valori antropologici generatori di mercato auspica che come il fordismo entrò nella catena del prodotto così la cooperazione dovrà entrare nella nuova rete dei valori dove le scienze sociali e umane entreranno in contatto con il mondo della finanza.
Il nostro Paese è ricco di giacimenti culturali non delocalizzabili non surrogabili ne tantomeno alienabili che potranno divenire il core business di imprese innovative che intendono mettere a reddito economie provenienti da patrimoni pubblici e di comunità. Questo è un vantaggio competitivo di esclusivo appannaggio del nostro Paese che può dare vita ad differenziale economico competitivo delle imprese che vorranno metterlo a sistema.
Anche Città della Cultura/Cultura della Città, con i propri esempi, pratiche e progetti illustrati al meeting di Napoli, crede che l’innesco di processi capaci di generare nuovo lavoro e nuovi capitali in Italia risieda unicamente nel mettere a sistema l’esistente. Infatti spesso innovazione d’impresa coincide con innovazione di sistema, con azioni capaci di colmare vuoti anche istituzionali che si sono generati tra Patrimonio ed Economia. I valori dei territori come base di mutualismo, lavoro e investimento saranno un mercato in fieri ad un nuova economia dell’umanesimo.
Bisogna progettare strumenti e servizi che siano capaci di mettere a sistema l’eccezionale biodiversità culturale del nostro paese senza avere bisogno di inventare nulla. Da noi innovazione non significa invenzione bensì osservazione e strategica gestione.
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