Umanizzare la città / La riappropriazione degli spazi pubblici
Nella mattinata di sabato 21 maggio, presso gli spazi della Fabbrica del Vapore a Milano Città della Cultura / Cultura della Città ha partecipato ”Umanizzare la città” durante la manifestazione “Stradarts”, tre giornate di studio e festa su arte di strada e circo contemporaneo.

Erano presenti: Paolo Apolito, docente di antropologia culturale di Uniroma 3; Roberto Cargnelli, promotore di arte di strada; Giulio Ottaviani, artista del Circo Inzir e Vincenzo Strambio dell’associazione Giardini in Transito. Teoria e pratica per ripensare la città, i suoi spazi, i luoghi deputati all’incontro.
Alla domanda “Tu come vorresti la città?”, a partire dall’interessante intervento dell’antropologo Paolo Ippolito sono emerse diverse sfaccettature dell’attuale dibattito sul percorso di riappropriazione dei cittadini del proprio rapporto con lo spazio abitato. Diverse sono state le angolazioni e i contributi: dalla prospettiva di chi abita il contesto e si fa portatore di conoscenze e saperi pratici (associazioni di quartiere, orti urbani, mobilità sostenibile, esperienze di solidarietà familiare e di maternità, azioni per l’integrazione delle comunità straniere) alle esperienze attraversate di artisti che animano gli ambiti urbani e contribuiscono a ridisegnare spazi più umani e sostenibili.
L’intervento di Città della Cultura / Cultura della Città, dal titolo I sensi, un senso, ha approfondito il tema della riappropriazione da parte dei cittadini degli spazi pubblici delle nostre città, definendo il confine tra processo, progetto e coinvolgimento della collettività, sviluppando una serie di casi-studio di matrice nordeuropea e portando l’esperienza della cooperativa circa questi processi, nella fattispecie il flash mob su Piazzetta sant’Anna e l’iter relativo alla rigenerazione dell’ex Teatro Verdi.
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